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FRANCO PESAVENTO
Sono Franco Pesavento, sono di Villaverla e ho fatto la mia vita come insegnante.
Però ho anche avuto la fortuna di conoscere la Cooperativa Verlata fin dall'inizio, quando ancora si chiamava l'associazione Verlata, nell'anno ‘84, quando eravamo ancora i cosiddetti giovani del paese, che avevano così il desiderio da parte di fare qualcosa per il cosiddetto prossimo.
E mi sono inserito in un contesto che era già molto ricco, perché c'era già un'associazione di genitori che avevano avuto questi figli con disabilità, c'era un parroco di paese che aveva una grande sensibilità, il comune anche che guardava con attenzione il fenomeno e anche, diciamo, un grande aiuto da parte di un imprenditore privato che aveva appunto avuto voglia di creare una struttura che desse a queste persone un futuro o un’alternativa.
Ecco, diciamo, perché a quel tempo la persona con disabilità, sostanzialmente, rimaneva a casa: non c'era ancora il cosiddetto inserimento scolastico, se non qualche timido tentativo, per cui era una vita piuttosto isolata.
Il desiderio era di farli uscire da casa e di inserirli possibilmente in qualche attività lavorativa che desse loro anche un senso.
Ecco, con questi presupposti, è nata già nell'84 l'associazione e seguita poi da evoluzioni, non dico imposte, ma create dalla legislazione, si passava da un senso associativo/volontaristico ad una struttura che avesse una sua giustificazione giuridica, per cui si è passati dall’Associazione alla Cooperativa e, quando poi si è trattato di creare questa struttura, quindi di ristrutturare la ex Fornace Verlata, c'è stato un concorso di ditte di tutto il paese che hanno dato molto del loro tempo e anche della loro disponibilità economica, molto volontariato, molti uomini che hanno fatto i muratori, che hanno dato questo supporto straordinario e lentamente, diciamo, che questa realtà così, molto volontaristica, è diventata una grande struttura.