Mi chiamo Rosanna, quando mi sono sposata sono venuta a vivere a Villaverla e vi sono rimasta per otto anni. 
Conoscevo il paese, perché mia madre è originaria di qui, e lo conoscevo come una realtà molto vivace e della quale, come giovane coppia, volevamo fare parte.

Ricordo che una delle prime cose che ci successero fu l'essere reclutati nel fare il presepe della Contrada, tradizione che continua da molti anni.

Cooperativa Verlata faceva parte di questa realtà vivace, nata da un gruppo di persone che credeva nell'inclusione. 
Ho iniziato a lavorare in Cooperativa Verlata nel 1992; come soci ci veniva richiesto un coinvolgimento e un impegno notevole, le decisioni e le scelte che si dovevano prendere venivano discusse tra tutti i soci della Cooperativa. 
La Cooperativa non era un semplice posto di lavoro: la Cooperativa eravamo noi e i ragazzi che la frequentavano. 
Dopo 7 anni è nato il mio terzo figlio, un ragazzo speciale. Penso spesso che gli anni fatti in cooperativa sono stati in preparazione di questo arrivo: il lavoro con i ragazzi, il vedere il loro potenziale che avevano e non quello che non avevano, mi ha aiutato ad accogliere mio figlio. 
La Cooperativa è stata per me una palestra di vita.